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DONNE CHE CORRONO COI LUPI - Il libro che tutti dovrebbero leggere

I libri che ami sono come vecchi amici, sostiene Gabrielle Zevin, e recentemente mi è capitato di ritrovare un vecchio amico, al quale sono particolarmente legata. Si tratta di un’opera preziosa, che dona spunti di riflessione e di crescita interiore. Un inno alla meravigliosa parte profonda dell'animo femminile, quello che spesso viene dimenticato. Troppe volte noi donne ci troviamo ad essere eccessivamente premurose verso altri e poco verso noi stesse, dimenticando la nostra vera natura. Eppure c'è un fuoco, dentro di noi, da ascoltare: è quello che ci ricorda che il connubio tra donna e lupo non è solo una semplice metafora. Possiamo essere premurose, sì, ma mai senza avere la forza di accendere anche la più piccola fiamma della nostra natura selvaggia.

Donne che corrono coi lupi è un capolavoro di Clarissa Pinkola Estés pubblicato nel 1992. Con la sola forza del passaparola è riuscito ad avere un successo planetario e, nei successivi tre anni dalla sua uscita, è stato così apprezzato dalla critica da rimanere nella classifica best seller del New York Times per l’intero periodo.

“Siamo pervase dalla nostalgia per l’antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l’ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dietro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l’ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe”.

La Donna Selvaggia è un prodigioso intuito dell’autrice. Psicoanalista junghiana, Clarissa Pinkola Estés ha fondato un’analisi volta al femminile e che mira alla ricerca indiscussa della felicità. La Donna Selvaggia è una forza potente che si basa sull’istinto, una lupa ferina ma anche materna, soffocata da quelle paure, insicurezze e stereotipi di cui sono quasi sempre vittime le donne.

Attraverso le fiabe e i miti, culle senza dubbio di tutte le tradizioni culturali, l’artista ci racconta quali sono le trappole in cui cade la psiche femminile, deturpandola della sua bellezza creativa.

La ricerca ventennale dell’autrice ha portato alla ricostruzione di molte storie, attraverso le quali vive nel libro la Donna Selvaggia. Da Barbablù a Vassilissa, dalla Piccola Fiammiferaia al Brutto Anatroccolo, ma anche molte altre. Sono, questi, miti e fiabe che abbiamo ascoltato da bambini ma ai quali di certo non abbiamo mai dato una chiave di lettura così curativa.

Curativa, sì. Perché questo libro è uno di quelli da tenere sempre sul comodino. Da sfogliare quando le nostre insicurezze si fanno strada dentro di noi. Un libro capace di liberarci da quelle catene che la società ci impone in quanto donne, ma che non sono conformi alla nostra anima autentica.

Spesso decidiamo di preservare situazioni e persone che ci costruiscono attorno un muro difficile da abbattere ma, questa ossessione, finisce per trasformarsi in una danza incontrollata. Un vortice che fa diventare arida la nostra vita, che allontana la creatività e l’istinto di riconoscere le trappole, ovvero quegli eccessi che spezzano la psiche, la forza di essere se stessi, la natura selvaggia: l’unica strada per la salute e la felicità.

La trappola nella trappola è essere accomodanti in tutto e la chiave è la conoscenza: l’importanza di fiutare (proprio come un lupo), accorgersi delle circostanze anche più subdole ed opporsi senza paura. È solo quando ci si ribella che si diventa più consapevoli e si può guarire.

Un libro per le donne, indubbiamente, ma non solo. Sia perché potrebbe essere un buon insegnamento di rispetto, di libertà e di amore sia perché, se l’obiettivo è arrivare ad una sana parità dei sessi, dovremmo cominciare a pensare che anche gli uomini possano essere vittima di insicurezze e paure.

In copertina: Donna-lupo (doppia esposizione)
Immagine: Nusypanka, da Pixabay