ARCIPELAGO DELLA MADDALENA - Tra echi garibaldini, minerali e spiagge da sogno

ARCIPELAGO DELLA MADDALENA - Tra echi garibaldini, minerali e spiagge da sogno

Colonne di barche distese sul mare, alberi bianchi che svettano in cielo e una verde collina accarezzata dalle calme acque blu del mare. Sembra di essere catapultati improvvisamente per magia in un quadro impressionista. Invece è il panorama che ci attende appena usciamo dal porto dell’isola della Maddalena.

Una magia variopinta attraversa ogni luogo dell’isola e dell’arcipelago. Dal turchese acceso, a tratti irreale, dell’isola di Spargi, alle candide acque dell’isola di Caprera. Acque che ospitano uno dei paesaggi più maestosi dell’arcipelago, da ammirare da uno dei luoghi più impensabili per un belvedere: un parcheggio. Magia della magia.

Dal parcheggio, punto di riferimento per raggiungere la vicina Spiaggia dei due mari dalle acque color ghiaccio, si osserva il dispiegarsi di una valle di colline inframezzate da tratti di mare dai colori cangianti, dall’azzurro al blu acceso, che sembrano abbracciare lo spettatore.

Già il percorso per giungere all’isola di Caprera lascia intravedere cosa ci aspetta: un piccolo ponte che taglia il mare in due parti ci conduce qui dalla vicina isola della Maddalena. Entrambe le isole parlano anche e soprattutto di storia: dai Musei Garibaldini nell’Isola di Caprera, alla Colonna Garibaldi nell’isola della Maddalena. Quest’ultima ospita anche la statua di Garibaldi. In questa veste l’eroe dei due mondi, seduto su una panchina, sembra volerci aspettare, forse per parlarci dell’impresa patriottica, dei tanti volontari che hanno dato la vita per la causa per eccellenza: l’unità d’Italia.

D’altra parte, la Colonna Garibaldi non esterna solamente un aspetto della brevissima storia umana ma rivela anche la sua storia geologica, al di là dei calcoli del tempo con cui ingenuamente noi esseri umani riteniamo di governare la natura. La storia geologica della Maddalena mostra un luogo ricchissimo di granito, materiale che compone la colonna e che caratterizza gran parte del volto urbano e naturalistico dell’isola.

Veniamo a sapere che una delle principali fonti di granito era Cava Francese, poi dismessa nella seconda guerra mondiale. Ed è al granito e ai vari minerali che lo compongono che si deve la varietà dei colori - dal rosso, al grigio, al bianco - delle spiagge della Maddalena e del suo arcipelago. Vicino alla cava si trova la spiaggia di Cala Carlotto, cui si accede con un percorso a piedi passando per la Cappella della Madonnetta.

Cappella della Madonnetta

Dalle pareti bianche e blu e arroccata su rocce di granito dalle forme fiabesche, la cappella è una terrazza sul mare di rara bellezza. A pochi passi si trova Cala Carlotto, le cui acque cristalline fanno risaltare il colore rosso dei granelli di sabbia dovuto alla presenza del feldspato di potassio, uno dei minerali che costituiscono il granito.

Ai minerali che forgiano l’architettura naturalistica dell’arcipelago è dedicato l’affascinante Museo geo-mineralogico naturalistico situato nell’isola di Caprera, tappa consigliatissima per chi volesse saperne di più sui segreti di questi luoghi. Il museo, fondato da Antonio Gamboni, Tommaso Gamboni ed Ennio Santoro, ospita campioni di rocce, minerali, fossili e sabbie provenienti da diverse località dell’arcipelago.

Una visita in questo museo equivale, ancora una volta, a esplorare il caleidoscopio di colori dell’arcipelago. Dal rosso della Vanadinite, al verde splendente della Malachite.

Con un entusiasmo trascinante e rara passione, Antonio Gamboni, collezionista di minerali e autore di tre libri e numerosi articoli di mineralogia in prestigiose riviste scientifiche italiane ed internazionali, ci guida in questo magnifico universo. Alla fine della visita si esce con nuovi occhi, in grado di dipingere con brillanti tinte la fantastica tela della natura.

Il mio viaggio nell’arcipelago della Maddalena non è stato soltanto un’immersione nei colori dei suoi paesaggi, ma anche in quelli dell’animo dei suoi abitanti. La passione e l’entusiasmo di Antonio nel raccontare le bellezze della propria terra, oltre alla sua gentilezza, li ho trovati in gran parte delle persone che ho incontrato nel corso del mio cammino.

La bellezza non si può comprendere né assaporare a pieno se non è condivisa. Bellezza e gentilezza, natura e cultura possono prosperare soltanto tenendosi per mano. Sta a noi fare in modo che ciò avvenga, per il benessere delle generazioni di oggi e di domani.

In copertina: Cala Coticcio, Isola di Caprera © Travel Wild

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