JEFFREY ARCHER - L'arte di scrivere

JEFFREY ARCHER - L'arte di scrivere

Con opere pubblicate in 100 paesi e più di 51 lingue, Jeffrey Archer è uno dei 25 migliori autori di narrativa di tutti i tempi. I suoi libri hanno venduto oltre 275 milioni di copie in tutto il mondo ed è l'unico autore ad essersi piazzato al numero uno della classifica bestseller per narrativa (diciannove volte), racconti (quattro volte) e saggistica (The Prison Diaries). In occasione della pubblicazione del suo ultimo libro, Next in Line, ci parla della sua incredibile carriera e delle sue aspirazioni.

Nato il 15 aprile 1940, Lord Archer di Weston-super-Mare è sposato con Mary, presidente dello Science Museum Group. La coppia ha due figli - William e James - e cinque nipoti, e divide il proprio tempo tra le case di Londra, Cambridge e Maiorca.

In occasione della pubblicazione del suo ultimo libro Next in Line, ci parla della sua incredibile carriera e delle sue aspirazioni.

Lord Archer, il suo ultimo lavoro Next in Line è stato pubblicato alla fine di settembre. Può parlarcene?

Sì, naturalmente! Questo è il libro numero 5 della serie che vede protagonista il detective William Warwick. Nel primo libro, Chi nulla rischia, abbiamo visto William laurearsi e unirsi alla polizia metropolitana. Ora ha raggiunto la posizione di ispettore capo e la sua squadra di Scotland Yard deve affrontare una nuova sfida. La storia è ambientata a Londra, nel 1988. Il detective Warwick e la sua squadra vengono inviati a indagare sul Royalty Protection Command in un momento in cui l'intera nazione si è innamorata di Diana, la "principessa del popolo". Come domando all'inizio: “è una storia vera?”. Sta al lettore deciderlo.

Il suo romanzo d'esordio Non un soldo di più non un soldo di meno è stato pubblicato nel 1976. Da allora si è cimentato nella narrativa, nella saggistica, nei racconti, nei libri per bambini e in molto altro: ha scritto praticamente di tutto. Ha un genere preferito?

Non ho un genere preferito ma, ovviamente, sono molto legato a Non un soldo di più non un soldo di meno. A dire il vero, mi ci è voluto del tempo per trovare un editore per questo primo romanzo. Quando è stato pubblicato, ha venduto solo tremila copie con copertina rigida. Il tascabile ha fatto un po' meglio, vendendo circa ventimila copie nel primo anno. Tuttavia, appena il passaparola ha preso il sopravvento, la domanda è aumentata e, finora, il libro è stato ristampato 57 volte.

Il pubblico ha indicato una chiara preferenza: il suo romanzo del 1979 Caino e Abele è tra i 100 libri più venduti al mondo, con una stima di 34 milioni di copie vendute. Ritiene che questo sia anche il suo lavoro migliore?

Come ha giustamente osservato, il pubblico ha fatto la sua scelta; quindi, chi sono io per contestare il loro giudizio? Probabilmente, includerei tra i miei migliori lavori anche Paths of Glory (2009) e A Prisoner of Birth (2008).

Oltre a romanzi e racconti, ha scritto tre opere teatrali. Le è piaciuto cimentarsi in qualcosa di diverso? Qual è la differenza tra lo scrivere un romanzo e lo scrivere una sceneggiatura?

Sì, mi è piaciuto molto scrivere delle sceneggiature e, assolutamente, si tratta di un processo completamente diverso: un'opera teatrale si basa sul discorso parlato dall'inizio alla fine e deve includere descrizioni dettagliate di ciò che sta accadendo sul palco. Pertanto, scrivere un'opera teatrale richiede abilità molto differenti.

Di solito dedica parecchio tempo a scrivere e riscrivere ogni libro, producendo una prima bozza nella sua casa di Maiorca e lavorando in blocchi di due ore alla volta, scrivendo fino a 17 bozze in totale. Questo suo modo di lavorare è cambiato molto, nel tempo?

No, non molto. Di solito mi alzo presto la mattina e faccio una prima seduta tra le 6 e le 8, poi una tra le 10 e le 12, una terza nel pomeriggio tra le 14 e le 16 e un'ultima prima di andare a letto, tra le 18 e le 20. Seguo questa routine ormai da diversi anni e mi dà sicurezza. Mi piace essere disciplinato e avere una sorta di “regolamento”, mentre lavoro. Ci sono centinaia di ragioni per non scrivere un romanzo, quindi bisogna solo mettersi a testa bassa e procedere.

Che consiglio darebbe agli aspiranti autori che desiderano scrivere il loro primo libro?

Ogni persona è differente. Io sono per natura un'allodola mentre mia moglie, per esempio, è per natura una civetta. Lei riesce a scrivere per cinque ore di seguito, senza fermarsi, mentre io devo attenermi alla mia routine di sessioni di due ore. Ad un aspirante autore direi: “Fai la cosa che fa per te. Ma ricorda che non esiste una scorciatoia".

Crede che il talento si possa sviluppare con la disciplina o bisogna possederlo fin dalla nascita?

Penso che la tecnica si possa migliorare. Con il tempo ho acquisito una tecnica migliore ma, per rispondere alla sua domanda, non credo che il talento si possa sviluppare. Francamente, per essere un ballerino, un violinista o un tenore, bisogna avere talento. Perché dovrebbe essere diverso se si vuole scrivere una storia?

Ha studiato a Oxford ma poi si è trasferito a Cambridge ed entrambe le città sono apparse spesso nei suoi libri. Quali sono le differenze tra loro?

Questa è una bella domanda e non sono sicuro che vi siano molte differenze. Direi che Cambridge è una città più graziosa, ma la reputazione accademica tra le due è simile. Naturalmente, dipende da quale materia si desidera studiare. Per la Politica o l'Economia direi Oxford, mentre per le Scienze, Cambridge potrebbe essere un'opzione migliore.

Da ragazzo sognava di essere capitano della squadra inglese di cricket e ha sempre tifato per il Bristol Rovers Football Club. Poi, però, è diventato uno degli autori di maggior successo di tutti i tempi. Avrebbe preferito essere un atleta?

Ha ragione, sognavo di diventare capitano della squadra inglese di cricket e ho fallito. A 82 anni, le mie possibilità non sembrano troppo buone!

Cosa la ispira?

Sono ispirato da molte cose. Ad esempio, sono un grande ammiratore dell'autore Stefan Zweig e soprattutto del suo lavoro Beware of Pity. L'ho scoperto quando avevo sessant'anni e, da allora, ho letto tutti i suoi libri. Un'altra fonte di ispirazione è stata Margaret Thatcher, semplicemente perché la sua etica del lavoro era incredibilmente forte.

A cosa sta lavorando, in questo momento?

Sto lavorando al libro 6 delle avventure di William Warwick. In ogni libro, Warwick ha un rango più alto e il mio piano è che raggiunga la carica di Commissario della Polizia Metropolitana ma, per riuscirci, devo vivere almeno fino a 86 anni, così posso completare la serie.

Ha cinque nipoti. Cosa le piace fare quando si trova con loro?

Sì, ho due figli e cinque nipoti e mi considero molto fortunato. Trascorrere del tempo con loro è un'esperienza straordinaria. Nelle domande che pongono, nelle cose che vogliono fare, vedo il futuro, ed è meraviglioso.

In copertina: Jeffrey Archer
immagini per gentile concessione dell’autore

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