PAOLO ZANARELLA - Il 'Pianista Fuori Posto' porta in strada la musica che fa bene

PAOLO ZANARELLA - Il 'Pianista Fuori Posto' porta in strada la musica che fa bene

“La musica può rendere gli uomini liberi”, sosteneva Bob Marley. Ed è proprio ispirandosi a questo concetto che Paolo Zanarella, in arte Il pianista fuori posto - imprenditore padovano di professione e musicista per passione - esce fuori dagli schemi e porta la sua musica laddove ce n’è più bisogno: all’aria aperta, perché le orecchie dei passanti presi dalla routine quotidiana possano fermarsi per un attimo, liberare la mente e sognare.

È lui stesso a spiegarci com’è nato questo modo davvero originale di concepire, e di comunicare, la musica.

Video: Paolo Zanarella - il ‘Pianista fuori posto’

Paolo, da Campo Marino, in provincia di Padova, sei approdato alle piazze più importanti d’Italia e non solo, per dare vita ad un’arte urbana insolita che tutti incanta. Da cosa nasce l’idea di portare il tuo meraviglioso pianoforte a coda nei luoghi più impensabili?

Ho cominciato nel 2008, esibendomi nei teatri per far conoscere la mia musica e le mie composizioni, e lì mi sono accorto che era più efficace portare un pianoforte a coda nelle piazze e nelle strade che in un teatro. Oggi le persone sono sempre più lontane da una cultura che le inviti ad ascoltare musica classica, e questo è un modo insolito, ma sicuramente utile, per aiutarle a farlo.

Ti abbiamo visto anche esibirti, con gioia e spensieratezza negli occhi, sospeso nel cielo di Venezia, di Lorica e di Sanremo: sono state performance sensazionali e uniche, dove l’armonia dei tuoi sguardi sembrava essere in simbiosi con la leggerezza dell’aria che ti cullava. Cosa hai provato a suonare a tanti metri da terra?

Ho provato emozione allo stato puro. Pur soffrendo di vertigini, suonare sospeso trasmette un senso di libertà e leggerezza che solo vivendolo si può capire. Ogni volta mi sento come un’aquila che diffonde dall’alto le sue note, irrorando musica e magia: proprio ciò di cui tutti hanno davvero bisogno.

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Nel 2015 hai pubblicato il libro La musica di un sogno, che è una tua autobiografia in versione ironica ma può essere anche la storia di chiunque scelga la libertà per realizzare un sogno. E, come dici tu, ‘la libertà del cuore non conosce ostacoli’. Qual è il messaggio che vuoi dare ai lettori?

Siamo nati per essere liberi tutta la vita, non solo quando ci accorgiamo che è troppo tardi. Di certo la società odierna non ci aiuta in questo, ma alla fine (come all’inizio) dei giochi, ognuno è l’unico vero responsabile ed artefice della propria vita e delle proprie scelte. Se si vuole, si può!

Come ultima domanda: visto che la musica non ha confini, hai intenzione di portare la tua arte anche in altri Paesi europei?

Già oggi, ogni tanto, esco dall’Italia e mi esibisco nelle città europee, e lo farò ancora più frequentemente a partire dal prossimo anno, quando uscirà il film (una produzione internazionale angloamericana) ispirato alla mia storia, e di cui sto già preparando le colonne sonore.

L’insegnamento più grande che possiamo trarre da questo incontro è che l’arte - e in questo caso la musica - non conosce ostacoli e può manifestarsi nelle forme più disparate.

Invitiamo, allora, chi non si ferma mai un secondo, chi è troppo preso da pensieri negativi, chi non ‘osa’ per paura di giudizi, o chi si sente soffocare, a superare quelle barriere mentali che troppo spesso ci poniamo senza una vera ragione: prendiamoci del tempo per ascoltare della buona musica e lasciamoci trasportare verso luoghi dove è ancora possibile sognare.

E se dovessimo ritrovarci a sentire delle delicate note in mezzo ad una strada, fermiamoci, accantoniamo tutti i nostri pensieri in un angolo, e voliamo sulle note di Paolo Zanarella. 

In copertina: Il pianista fuori posto al Duomo di Milano
immagini per gentile concessione di Paolo Zanarella

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