JOE KAGE - L'arte grafica da Christopher ai Tormentini

JOE KAGE - L'arte grafica da Christopher ai Tormentini

Joe Kage scopre la passione per l’arte da bambino e comincia ben presto a realizzare fumetti, creando dagli anni ’90 in poi numerosi personaggi di fantasia. Dopo le prime collaborazioni con le riviste italo americane L’idea Magazine e America Oggi, approda a Focus Junior come disegnatore. Nel 2016 fonda, con l’aiuto della MP Produzioni di Ermelinda Maturo, Christopher Magazine. Recentemente ha dato vita anche a diversi personaggi per bambini, tutti ispirati a serie poliziesche e alla sua passione per l’ufologia. È lui stesso a parlarcene.

Christopher Magazine numero 1 - - © Giuseppe Joe Cafaro

Christopher Magazine numero 1 - - © Giuseppe Joe Cafaro

Joe, cosa rappresenta l’arte per te e come nasce la tua passione per il fumetto e per la grafica?

L’arte è nata con me. Penso sia una cosa innata, non plasmata, e che poi è cresciuta e si è evoluta. Nel ’94 è nato il mio primo personaggio, Jack Stanky, ispirato ai film polizieschi che guardavo insieme a mio padre. Parallelamente ho coltivato anche la passione per la pittura, ma è sempre rimasta secondaria rispetto al fumetto e alla grafica.

Tra i tuoi progetti ci sono Christopher Magazine, giornale simbolo dell’Italia e degli italiani nel mondo, i Tormentini ed i Martmes, dedicati principalmente ai bambini. Come sono nati questi progetti?

Christopher Magazine è nato nel 2016 ma ho cominciato a pensare di voler fondare un magazine tutto mio già qualche tempo prima, quando collaboravo con giornali italo-americani e canadesi. Inizialmente era rivolto agli italiani negli USA, ma successivamente ho allargato l’orizzonte a tutti gli italiani, sia in Italia che nel mondo: mi sembrava giusto dare spazio alle nostre eccellenze, sia a livello nazionale che fuori dai confini italiani.

Per quanto riguarda i fumetti, nel 2008 sono nati i Tormentini. Ho scelto il nome ispirandomi al soprannome datomi da una mia amica, la quale mi chiamava proprio “Tormentino”. Questi personaggi sono dei piccoli alieni e sono rivolti ad una fascia di età che va da 0 a 5 anni. Insieme al mio amico Filippo Giordano stiamo cercando di realizzare dei gadget con questo tema per i più piccoli.

I Martmes, invece, si chiamavano inizialmente Marsianotti e sono degli alieni pensati per un target di età che va fino ai 10 anni: l’obiettivo è di educare i bambini riguardo all’universo e alla Terra. Credo che questo sia il momento più adatto per un progetto di questo tipo. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuta molto la sensibilità verso le spedizioni spaziali (soprattutto su Marte), e la possibilità di spedizioni nello spazio da parte di gente comune è ormai una realtà concreta.

I Martmes - © Giuseppe Joe Cafaro

I Martmes - © Giuseppe Joe Cafaro

Christopher Magazine è dedicato a tutti gli italiani nel mondo. Cosa rappresentano, per te, l’italianità ed il Made in Italy?

Per me rappresentano entrambi la creatività, il successo dell’imprenditoria e della ricerca. Ci sono molti italiani di successo sia in Italia che nel mondo, anche se fuori dai confini nazionali è molto più facile emergere ed essere considerati delle eccellenze.

Riguardo ai Martmes, quali sono i progetti a breve termine?

Abbiamo chiesto e ottenuto il patrocinio dall’Agenzia Spaziale Italiana e, insieme all’esperto di animazione Gian Claudio Galatoli, abbiamo sottoposto il progetto all’attenzione della Rai. Al momento, stiamo cercando investitori che possano credere in questa serie animata, la quale vede protagonisti questi piccoli alieni, simili a degli elfi di bassa statura, che vivono sotto le sabbie marziane, all’interno di una città scavata nella roccia, molto tecnologica e protetta da una gigantesca cupola. Tra i personaggi troviamo Mijo, Pandu e Mumu, il capo del villaggio Re Kimby e, come in tutte le serie che si rispettino, non può mancare un cattivo: Alh Predh.

Steel Cop - © Giuseppe Joe Cafaro

Steel Cop - © Giuseppe Joe Cafaro

Progetti futuri? Ti piacerebbe anche spaziare in altri ambiti?

Mi piacerebbe molto dare vita anche ad un fumetto che ho chiamato Steel Coop e che racconta di un robot-poliziotto dalle sembianze futuristiche. Anche in questo caso, sto lavorando per reperire i fondi necessari ad avviare il progetto.

In copertina: I Tormentini - © Giuseppe Joe Cafaro
materiale visuale per gentile concessione dell’intervistato

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