NAOKI ONOGAWA – L’arte dell’origami e delle mille gru

NAOKI ONOGAWA – L’arte dell’origami e delle mille gru

Non esiste una singola definizione di arte, sosteneva William Rubin, ex direttore della sezione di pittura e scultura al MoMA di New York. Tante le questioni sulla definizione, altrettante le domande relative ai criteri di lettura di un'opera.

Quella dell’artista giapponese Naoki Onogawa è un’arte sussurrata, spirituale, onirica, in contrapposizione a quella parte di arte contemporanea che chiede spazio, attenzione.

Naoki Onogawa

Naoki Onogawa

Le sue opere nascono dall’Origami, letteralmente, l'arte di piegare la carta: 折り紙 ori-gami: oru piegare e kami carta, le cui origini sono strettamente legate allo shintoismo: il valore sacro dei gesti è testimoniato dal fatto che le parole “carta” e “Dei” si pronunciano entrambe kami.

La prima forma di origami, il go-hei, era rappresentata da semplici strisce di carta piegate in forme geometriche e unite a un filo o a una bacchetta di legno: creazioni impiegate ancora oggi per delimitare gli spazi sacri nei templi shintoisti.

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L'origami tradizionale era molto meno rigido di quello moderno, tanto che consentiva, per esempio, il taglio e l’uso di carta di varie forme. La tecnica moderna impone, invece, di partire da un foglio di carta quadrato, di non usare tagli e di usare pochi tipi di piegature da combinare in un numero infinito di modi.

L’origami è una disciplina popolare : per cimentarsi basta un qualsiasi foglio di carta. Da quella comune a quella legatoria, da quella velina (difficile da maneggiare e indicata per modelli più difficili) a quella di alluminio (indicata per i modelli molto complessi), dalla carta washi fabbricata a mano (di produzione giapponese, preziosa e decorata con disegni che richiamano le stoffe dei kimono) alla carta pelle di elefante. Naoki ci ha svelato di usare la Tant, un tipo di carta specifico per la realizzazione di origami.

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Classe 1991, nato a Tokyo, da 8 anni Naoki unisce lo spirito degli alberi con quello degli orizuru (折鶴 ori- "piegato" e tsuru “gru"), ovvero l’arte delle gru di carta, considerato il disegno più classico degli origami giapponesi. In tal modo, l’artista riesce a far dialogare bellezza, leggenda, storia, fede e poesia.

Nella cultura orientale le gru rappresentano da sempre un simbolo di immortalità e, secondo quanto spiegato nel libro di Sembazuru Orikata, Piegatura delle mille gru, risalente al 1797, «chiunque riesca a piegare mille gru, vedrà esauditi i desideri del proprio cuore».

“Non solo in Giappone – ci spiega Naoki – ma in tutto il mondo, l’orizuru è riconosciuto come simbolo di pace. Io, naturalmente, non posso avere piena esperienza del suo significato, non avendo sperimentato la guerra. Ma la mia arte non è intrappolata nel passato, anzi è vitale e presente”.

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“Vorrei poter rendere attuale e viva l'arte antica dell’origami – aggiunge – e in particolare l'idea, il concetto dell’orizuru, la forma più classica di tutti gli origami giapponesi. Per la costruzione di mille gru, impiego mille minuti. Minuti che diventano infinito, visto che le gru che piego racchiudono preghiere solenni. E con questi pensieri in mente, creo le mie opere e offro alle gru un posto in cui esistere, persone a cui appartenere”.

E conclude: “C’è un gesto privato che non racconto mai a nessuno. Tutte le gru che non vengono a regola d'arte o che per qualsiasi motivo non sono perfette, le brucio. Le raccolgo e do loro fuoco, nel mio laboratorio. Nell’usanza spirituale giapponese, esiste un rituale che si chiama "o-takiage" (お 焚 き 上 げ) * attraverso il quale ciò che si ha di caro, ma ormai inutile, viene restituito al cielo, accompagnato dal proprio ringraziamento profondo”.

Video: come realizzare una gru origami

Come ci racconta Naoki, nella cultura giapponese gli origami vengono insegnati a scuola, dagli anziani ai più giovani, nello svolgersi della vita quotidiana. Nei Paesi in cui quest’arte non è parte integrante del sistema culturale, l’insegnamento è delegato ai singoli, alla loro volontà e disciplina. In Italia, per esempio, sono varie le associazioni, quali il Centro Diffusione Origami, che diffondono i principi di quest’arte e ci sono diversi professionisti che offrono corsi privati per imparare pieghe, tecniche e basi.

Basta iniziare. Dalla prima di mille gru.

In copertina: “Rhapsody” di Naoki Onogawa
immagini © Naoki Onogawa
pubblicate per gentile concessione dell’artista e della sua galleria

Per visionare o acquistare:
Picaresque Art Gallery

SILVIA COMMISSO – Fondatrice di SEVENzine, il web magazine che dà spazio all'arte e alla creatività

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