SANDRO CURATOLO - "Sette Miliardi di Parole" in scena a Praga
Il 17 ottobre il cantautore romano Sandro Curatolo sarà protagonista al club Kaštan Scéna Unijazz di Praga 6, uno dei punti di riferimento della vita culturale cittadina.
Accompagnato dalla sua band, presenterà il nuovo album Sette Miliardi di Parole (pubblicato a novembre 2024) in un concerto speciale che vedrà anche la partecipazione dell’attrice Jana Holcová del Dejvické divadlo. L’attrice interpreterà alcune letture tratte dai testi dell’autore e porterà in scena un breve monologo scritto dallo stesso Curatolo.
Classe 1973, autore, paroliere, arrangiatore e cantautore, Curatolo è co-fondatore della band Pura Utopia, con la quale ha pubblicato due album. Dal 2014 vive a Praga, dove ha proseguito la sua carriera da solista.
Il suo ultimo lavoro discografico, già presentato in diverse città italiane e all’Istituto Italiano di Cultura di Praga nella rassegna Estate in Musica, si distingue per la forza poetica dei testi e per un sound che intreccia radici cantautorali ed esplorazioni musicali contemporanee.
Abbiamo incontrato il cantautore per approfondire la sua visione artistica e le novità legate a questo concerto.
Sandro, il 17 ottobre ti esibirai al Teatro Kastan, un club storico per la scena culturale praghese. Cosa significa per te portare lì la tua musica?
Per me è un po’ come mettermi a nudo: presentare i miei brani a un pubblico diverso, assumendomi i rischi che questo comporta. Ogni concerto rappresenta un momento intimo e di grande impatto emotivo.
Il Kaštan è un luogo con una programmazione di qualità e credo che il pubblico sarà molto attento. Ho già presentato Sette Miliardi di Parole in Repubblica Ceca, anche aprendo la rassegna Estate in Musica dell’Istituto Italiano di Cultura, ma in versioni molto semplici, voce e chitarra o piano. Questa volta, invece, ho voluto dare più rilievo alla parte musicale: sarò accompagnato da quattro straordinari musicisti – mio fratello Andrea Curatolo alla chitarra, Dario Lucarini alla viola e al violino, Sergey Voynov alla batteria e percussioni, e Cristian Orrù al basso elettrico.
Sul palco ci sarà anche l’attrice Jana Holcová con letture tratte dai tuoi testi e persino un tuo monologo. Come nasce l’idea di intrecciare musica e teatro in questo concerto?
È nata un po’ per caso, in occasione di un concerto estivo. Sapendo che non ci sarebbe stato pubblico italofono, ho distribuito un libretto con le traduzioni dei testi. Ho poi chiesto a una persona tra il pubblico di leggerne alcuni ad alta voce prima dei brani: il risultato è stato sorprendente, e molti spettatori mi hanno ringraziato per l’esperienza coinvolgente. Poco dopo ho conosciuto Jana, attrice straordinaria e appassionata della cultura italiana. Quando le ho proposto di partecipare al concerto, ha accettato con entusiasmo. Credo che il pubblico apprezzerà molto questa formula.
Il monologo, invece, nasce da una recensione del mio album: il critico sottolineava come il tema del tempo fosse il filo conduttore del disco. Non ci avevo mai pensato, ma leggerlo nero su bianco è stata una rivelazione che mi ha spinto a scriverne.
Sette Miliardi di Parole è uscito a novembre 2024 ed è già stato presentato in varie città. Quali sono i temi centrali che attraversano il disco e come li hai tradotti in musica e parole?
Il disco è stato un modo per riordinare pensieri ed emozioni in un momento personale e sociale complesso. Da un lato gli anni che viviamo, carichi di incertezze e contraddizioni, con un clima spesso conflittuale; dall’altro, il traguardo dei cinquant’anni che inevitabilmente porta a fare un bilancio. Scrivere è stato come guardare vecchie foto o mappe di viaggio: ho ritrovato momenti luminosi ma anche ricordi dolorosi da rielaborare nella sola dimensione che per me dà senso alle cose, quella poetica. Rispetto ai lavori precedenti, qui la musica ha un ruolo quasi paritetico rispetto alle parole: le melodie non sono semplici veicoli, ma parte integrante del messaggio.
Dall’Italia a Praga: come ha reagito finora il pubblico al tuo nuovo lavoro? Noti differenze di ascolto e sensibilità tra i due contesti?
Ovunque ho trovato un’accoglienza calorosa. In Italia mi sento naturalmente “a casa”, mentre a Praga ho dovuto affrontare la barriera linguistica. Questo mi ha spinto a fidarmi ancora di più della musica come linguaggio universale capace di unire le persone.
Oltre ai brani del nuovo album, proporrai anche pezzi dei tuoi precedenti dischi e alcune cover. Come costruisci la scaletta: segui un filo narrativo o lasci spazio all’improvvisazione?
La scaletta è fondamentale: cerco sempre di darle un filo narrativo coerente. Accanto ai brani di Sette Miliardi di Parole, ci saranno pezzi dei miei lavori precedenti (Pura Utopia e Co.Co.Co) e qualche sorpresa in ceco e in un inglese “maccheronico”. Non anticipo troppo, ma sarà un viaggio musicale sfaccettato.
Il video di Foglie Rosse, girato tra Roma e Praga, mostra due luoghi chiave della tua esperienza artistica. In che modo queste città hanno influenzato la tua scrittura musicale?
Roma ha lasciato un’impronta fortissima: nell’album c’è anche un brano in dialetto romanesco (Una mattina de maggio), e ho molto materiale in dialetto ancora inedito. È un legame con le radici culturali che temo stia andando perso.
Praga, invece, è diventata col tempo una seconda casa. È una città che respira musica, che valorizza l’arte fin dall’infanzia e che conserva una bellezza armonica unica. Dopo più di dieci anni, continuo a stupirmi della sua intensità.
Sette Miliardi di Parole è un titolo molto evocativo. Da dove nasce e che significato ha per te?
Rappresenta le oltre sette miliardi di persone che vivono su questo pianeta. Ogni individuo non è mai solo “uno”, ma un universo di storie, pensieri, fragilità e speranze. Il titolo allude alla complessità di questi mondi interiori e alla difficoltà – e meraviglia – di farli dialogare.
Nei tuoi lavori emerge spesso un equilibrio tra scrittura poetica e dimensione sonora. Come riesci a bilanciare questi due aspetti nel tuo processo creativo?
Non seguo tecniche precise. A volte un brano nasce da una frase o da un’immagine, altre volte da una melodia che sembra già scritta da qualche parte. Alcune canzoni nascono in un’ora, altre dopo anni.
Se non amo profondamente un testo o una melodia, non riesco a portarli a termine. Ogni brano deve diventare una piccola creatura viva.
Quali artisti o brani hai scelto di reinterpretare in questo concerto e perché proprio quelli?
Renderò omaggio a De André, Ivano Fossati e a un grande artista che vive a Praga e ha scritto pagine memorabili della canzone italiana. Inoltre, ci sarà come ospite Ketty Giansiracusa, straordinaria cantante siciliana impegnata nel progetto “Scooppiati” della cooperativa sociale Hanno Zero di Roma, che favorisce l’inclusione tra persone con e senza disabilità. Canteremo insieme un duetto speciale.
Dopo la tappa di Praga, quali saranno i tuoi prossimi passi: nuovi concerti, collaborazioni o magari un nuovo disco in cantiere?
Sto selezionando nuovi brani in vista di un EP che dovrebbe uscire in primavera, anticipato da un singolo. L’idea è portarlo in tour insieme ai brani di Sette Miliardi di Parole. Ci saranno diverse collaborazioni, ma per ora preferisco non svelare altro.
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In copertina: Sandro Curatolo
immagini per gentile concessione dell’artista