COCKTAIL PER L'ESTATE - Il giro del mondo in sette ricette

COCKTAIL PER L'ESTATE - Il giro del mondo in sette ricette

I cocktails sono una forma d’arte, una delle massime espressioni dell’ingegno umano applicata al mondo di distillati, liquori e succhi di frutta. La prima definizione scritta di cocktail riportata dal giornale Balance and Columbian Repository, nel 1806, è la seguente: “Una bevanda stimolante, fatta da un distillato qualsiasi, zucchero, acqua e bitter”.

Un aneddoto simpatico sull’etimologia della parola cocktail, lo fa derivare dai termini inglesi cock (gallo) e tail (coda), forse per il fatto che verso il 1400, nelle campagne inglesi, si beveva una bevanda variopinta ispirata ai colori della coda del gallo da combattimento.

Realizzare un cocktail di qualità è risultato di passione, estro e professionalità. Ogni singolo ingrediente va selezionato e dosato con estrema precisione, attraverso tecniche meticolose, e solo dopo una buona dose di allenamento.

In un’estate decisamente inusuale, in cui le frontiere non sono ancora del tutto aperte, possiamo assaggiare alcuni dei cocktail più iconici al mondo preparandoli direttamente a casa nostra.

Dall’italianissimo Spritz alla caliente Sangria, vi offriamo allora un tour internazionale attraverso le ricette dei nostri cocktails preferiti.

SPRITZ, Italia

Aperol.jpg

È il must degli aperitivi italiani ed anche il più classico. Un miscuglio tra dolce e amaro, dal colore arancio brillante, da gustare sotto il sole. Le sue origini risalgono alla fine del Settecento, inizio Ottocento, nel Lombardo–Veneto durante la dominazione austriaca, ma gli ingredienti non erano gli stessi di oggi. I vini veneti erano troppo forti per i palati dei soldati asburgici, così, per addolcirne il sapore, i nostri ospiti pensarono bene di “allungarli” con acqua gassata. Una vera pratica sacrilega per gli amanti del vino, ma molto apprezzata dagli austriaci. Il nome del cocktail deriva dal verbo tedesco spritzen, che significa appunto “spruzzare”. Vino bianco e acqua gassata: fu questo il primo Spritz, modello austro-ungarico. Ma noi sicuramente preferiamo quello attuale con Prosecco, Aperol (alcuni usano il Campari) e seltz.

Ingredienti
3 parti di Prosecco freddo, 2 parti di Aperol, 1 parte di acqua gassata o soda, cubetti di ghiaccio, fetta d’arancia.

PIMM’S, Inghilterra

Rinfrescante e profumato, incarna perfettamente i sapori dell’estate inglese. Viene bevuto durante il torneo di Wimbledon e nelle gare di croquet. Curiosa la sua storia: nasce infatti a Londra nel 1823, all’apertura di un chiosco di ostriche accanto alla Banca d’Inghilterra. Il proprietario, James Pimm, accompagnava i molluschi con un tonico digestivo di sua invenzione a base di gin, chinino e un mix segreto di erbe, e lo serviva in un bicchierino. Questa bevanda fu commercializzata venti anni dopo dallo stesso inventore con l’etichetta Pimm’s N°1 Cup, che riprende il nome del piccolo boccale in cui era servito.

Ingredienti
1 parte di Pimm’s No. 1, 3 parti di limonata, foglie di menta fresca, fragole tritate, 1 fetta di arancia, cetriolo tritato, ghiaccio. 

SANGRIA, Spagna

Sono due le versioni delle origini della Sangria: la prima la fa risalire all’800, come bevanda dei contadini spagnoli e portoghesi, che la realizzavano con i prodotti della terra a loro disposizione: quindi vino, pesche, mele e agrumi. In base alla seconda invece, sarebbe nata nel ’700 da un’idea di un gruppo di furbi marinai inglesi. Approdati nelle Antille, escogitarono uno stratagemma per aggirare il divieto di bere alcolici: mascherarono il rum spagnolo con miele, spezie e pezzetti di frutta locale, in modo da farlo sembrare un innocente succo di frutta. Di sicuro la Sangria è una bevanda dal sapore particolare: inebriante ed accattivante. Si abbina alla perfezione con la paella, piatto tradizionale spagnolo a base di riso, verdure, pesce e carne, e sinonimo di “fiesta” e allegria, invitando alla socializzazione.

Ingredienti
1 bottiglia vino rosso, 30 ml brandy, 5 arance da spremere, 40 gr zucchero, 1 pesca, arance, 1 mela , 1 limone, acqua di seltz, cubetti di ghiaccio.

MOJITO, Cuba

mojito.jpg

Cocktail nazionale cubano per eccellenza, inventato dal pirata Sir Francis Drake nel XVI secolo, inizialmente veniva preparato con aguardiente (rum non invecchiato), ma è diventato famoso nel mondo grazie allo scrittore Ernest Hemingway che lo sorseggiava alla Bodeguita del Medio, storico locale nel cuore dell’Avana, e dove si trova ancora su una parete la scritta a lui attribuita,“My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita”. In realtà, pare che non corrisponda a verità, ma ha sicuramente contribuito a far conoscere il cocktail a livello internazionale. Il Mojito è diventato il cocktail più diffuso e il più bevuto dai giovani in Italia.

Ingredienti
4 cl Rum bianco, 2 cucchiai zucchero di canna, foglie di menta, 3 cl succo di lime, ghiaccio e acqua gassata.

PIÑA COLADA, Porto Rico

Dal 1963 è diventata la bevanda nazionale di Porto Rico. Rimanda a sapori caraibici, a spiagge bianche e mare cristallino per sentirsi in vacanza anche in città. Il suo nome significa “ananas pressato”. Esistono diverse leggende attorno alla sua nascita: si narra che il pirata Roberto Cofresì (i corsari sono sempre coinvolti!), vissuto tra il 1791 ed il 1825, era solito somministrare alla sua ciurma, per alzarne il morale, una bevanda a base di rum, succo di ananas e latte di cocco. Nacque così la prima Piña Colada della storia, la cui ricetta si perse però nel 1825, dopo la morte di Cofresì. La storia più credibile è invece quella secondo cui la Piña Colada sarebbe stata inventata il 15 agosto 1954 presso il bar Beachcombe dell’Hilton Caribe di San Juan dal barman Ramon “Monchito” Marrero, al quale il manager dell’hotel aveva chiesto di realizzare un cocktail che soddisfacesse i palati raffinati dei suoi clienti. Dopo tre mesi di prove, si ottenne quella che oggi conosciamo come Piña Colada. Nella vecchia San Juan c'è una targhetta commemorativa in marmo per ricordare questo evento.

Ingredienti
3 cl di Rum Bianco, 9 cl di succo di ananas, 3 cl di latte di cocco, 1 fettina di ananas, ghiaccio.

PISCO SOUR, Perù

Anche se è il drink nazionale del Perù, il Pisco Sour ha doppie origini: peruviane e statunitensi. La sua creazione è attribuita a Victor Morris, immigrato americano di Salt Lake City che giunse a Lima nel 1913 e aprì un locale che divenne il ritrovo dell’alta società peruviana e internazionale. È considerato una “bomba” per l’alta gradazione alcolica dovuta al Pisco, acquavite ottenuta dalla distillazione di vino bianco e rosato, le cui uve furono portate in Perù dai coloni spagnoli, e può avere sapori e profumi molto differenti in base alla zona nella quale si trovano i vigneti.

Morris, soprannominato “Gringo”, per valorizzare il distillato creò il Pisco Sour che viene celebrato in Perù, con una grande festa, il primo sabato di febbraio. Tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta il cocktail divenne popolare tra personaggi di fama mondiale come Ava Gardner, Clarke Gable, Orson Welles, John Wayne e, naturalmente, Ernest Hemingway.

Ingredienti
4,5 cl Pisco, 4 gocce di Amargo Chunco Bitter, 3 cl di succo di limone, 2 cl di sciroppo di zucchero, 1 albume, ghiaccio.

CAIPIRINHA, Brasile

caipirinha.jpg

“Se a vida lhe der um limão, faça dele uma caipirinha” (Se la vita ti dà un limone, fanne una caipirinha), dice un proverbio brasiliano.

Rinfrescante, quindi adatta all’estate, è a base di cachaça, acquavite brasiliana ottenuta con la distillazione del succo della canna da zucchero, prodotta in grandi quantità tanto che è considerata il terzo distillato più bevuto al mondo.

Nasce in Brasile attorno al 1532, ai tempi della colonizzazione portoghese, come medicinale per guarire da influenza, raffreddore e mal di gola. Nel 1660 avvenne la prima “rivolta della Cachaça” e, quando nel 1822 il Brasile ottenne l’indipendenza, i “caipira” (nome dispregiativo con cui i coloniali indicavano i contadini) si ricordarono da dove tutto era partito e brindarono con la loro bevanda, quella prodotta clandestinamente per secoli: la Caipirinha.

“Quanto pior a cachaça, melhor a caipirinha” (peggiore è la cachaça, migliore è la caipirinha) recita un vecchio detto brasiliano, in perfetta tradizione con le origini del cocktail.

Ingredienti
5 cl di Cachaça, succo di mezzo lime, 2 cucchiai di sciroppo di agave o zucchero bianco, ghiaccio tritato.

stuzzichini.jpg

Un’idea in più per servire al meglio i vostri cocktails: accompagnateli ad uno stuzzichino o a qualche piatto tipico del Paese di provenienza, così da fare un tour enogastronomico completo. Buona estate!

STORIE DI BAR E DA BAR - Intervista a Luca Urgu

STORIE DI BAR E DA BAR - Intervista a Luca Urgu

DANTE MAFFIA - "La poesia è un fiore d'acciaio con il cuore di miele"

DANTE MAFFIA - "La poesia è un fiore d'acciaio con il cuore di miele"

0