BOBSY GAIA – Dall'isola di Lamma, un'ispirazione al cambiamento e alla sostenibilità

BOBSY GAIA – Dall'isola di Lamma, un'ispirazione al cambiamento e alla sostenibilità

Si può parlare davvero di un luogo solo se si conoscono le persone che ci hanno vissuto, se ne sono innamorate e si sono operate per renderlo migliore.

Lamma si trova a sud-ovest dell'isola di Hong Kong ed è la sua terza isola più grande. Purtroppo, negli ultimi quindici anni, l'ho in gran parte ignorata, facendole visita solo per un pasto a base di pesce, un incontro con una persona del luogo che sapeva tutto sulle farfalle e, molto prima, per partecipare a una festa a casa di un amico. In quell'occasione, ignara del tempo che passava, ho perso l'ultimo traghetto per Central e sono tornata sull’isola di Hong Kong nell'unico modo possibile: con un vecchio e sgangherato sanpan, una tradizionale barca di legno a fondo piatto usata per la pesca. Il ‘capitano’ era una signora che lo ha pilotato ridendo per tutto il tragitto mentre io, sconvolta, mi aggrappavo alla ringhiera di metallo per evitare di essere sbalzata a destra e a sinistra quando la barca cavalcava le grandi onde. Avvolta dalla completa oscurità, durante il viaggio minaccioso e apparentemente senza fine, ricordo di aver detto tutte le preghiere mai recitate in vita mia.

Recentemente, quando il governo di Hong Kong ha deciso di chiudere tutte le spiagge pubbliche a causa del virus, ho visitato nuovamente l'isola alla ricerca di acque limpide e lembi di sabbia appartati. Così, un giorno mi sono ritrovata a Gaia House - una bella casa in stile balinese dai colori sgargianti in cima a una scogliera che domina una piccola spiaggia - completamente circondata dalla vegetazione, ornata di buganvillee viola e con una targa di metallo sul muro sulla quale si legge "Bob Marley, 1945-1981, Icona del Reggae, ha soggiornato qui". In questa particolare dimora, gli unici suoni che ho percepito erano quelli delle onde, degli uccelli e dei sonagli a vento.

Il proprietario di Gaia House è Bobsy Gaia, che ho avuto il piacere di incontrare di nuovo allo Zen Den, un rifugio ‘cool’ e accogliente con bassi tavoli di legno, cuscini di batik indonesiano, e arredato - come Gaia House - con grande gusto. Lì, tutta presa dalla nostra conversazione, ho completamente dimenticato di essere a SoHo (South of Hollywood Road), il cuore della città. Lo Zen Den si trova sopra uno dei due famosi ristoranti vegetariani di Bobsy, battezzato MANA!, dove tutto – dagli avanzi ai piatti, alle posate, alle tazze e a tutto il resto - è riciclato e compostato.

La storia personale di Bobsy, caratterizzata da resilienza e successo - così come la sua appassionata difesa di uno stile di vita più sostenibile e di un ambiente più verde - risale ai primi anni Novanta, ed è stata raccontata in innumerevoli riviste e periodici. Per questo motivo, quando ci siamo incontrati allo Zen Den, abbiamo parlato principalmente dell’isola di Lamma.

Lamma è un posto particolare, e non solo perché è un'isola, quindi un microcosmo a sé stante in netto contrasto con la frenesia della vita di Hong Kong. È anche il luogo ideale per le persone attratte dal suo stile di vita rilassato, dagli affitti relativamente più economici e dall'atmosfera artistica: infatti, ospita una comunità di hippy, artisti, scrittori, musicisti. Ma come dice Bobsy, Lamma era originariamente un villaggio di pescatori, fino agli inizi degli anni Ottanta abitato da pochissimi stranieri. I primi hippy che vi si stabilirono erano soprattutto inglesi, visto il passato coloniale di Hong Kong.

Bobsy Gaia è arrivato a Hong Kong nel 1992 senza soldi, senza lavoro e senza famiglia. All'inizio la sua vita gravitava intorno all'isola di Hong Kong: Mid-levels, il Peak, Lan Kwai Fong, perché quella era la scena alternativa del momento. Ma a causa dei suoi lunghi capelli e del suo stile da hippy, tutti continuavano a chiedergli "Vieni da Lamma?”

"Alla fine, cinque mesi dopo, sono andato a Lamma con un amico", dice "e abbiamo fatto un'escursione a piedi da Sok Kwu Wan (nel sud) a Yung Shue Wan, la zona anticonformista, situata a nord dell'isola. Calava il crepuscolo, e la prima impressione fu già molto speciale: una coppia di occidentali ci passò accanto a piedi nudi; in un appartamento illuminato da una luce arancione si sentiva qualcuno suonare. Continuando a camminare, raggiungemmo The Corner Bar (che ha chiuso nel 1993): c'era musica dal vivo, e la gente suonava per strada. Ebbi la sensazione di essere su un'isola greca. Il destino volle che mi trasferissi a Lamma il giorno dopo. Ho vissuto per una settimana nell'albergo che si affaccia sul molo, da dove osservavo i pendolari che si recavano a Central per lavoro. La comunità era ampia e ho iniziato a connettermi con diverse persone. L'atmosfera sull'isola di Lamma era decisamente diversa".

Nel 1994, Bobsy ha co-fondato la ONG Able Charity, come risposta a una grande azienda che voleva bonificare la spiaggia di ‘Power Station’ a Lamma. Da allora, l'obiettivo di Able Charity è stato quello di proteggere l'ambiente dell’isola. Nel 1996 è iniziato il primo progetto di piantagione di alberi in una parte molto erosa, nel sud. Anche la parte settentrionale di Lamma era completamente arida e disboscata e, così, il progetto si è esteso. Nel 1997, durante ‘Earth Day’, grazie all’aiuto di molti volontari provenienti da varie parti di Hong Kong, sono stati piantati i primi duemila alberi. La fondazione ha poi continuato a piantarne altri nella stessa area, ogni anno fino al 2012, grazie anche al sostegno del governo di Hong Kong e della Kadoorie Farm & Botanic Garden (KFBG), sperando di vedere sorgere, un giorno, una foresta. E attualmente c'è, infatti, una foresta rigogliosa di circa 50mila alberi.

"Le piante sono simbolo di rigenerazione", dice Bobsy, "e portano molti benefici. Quindi, la saggezza di piantare alberi ha iniziato a ripagarci. Dopo tanti anni le nuove piante, nate dai semi sparsi dagli uccelli e dal vento, stanno diventando sempre più forti e più sane e, intorno a loro, c'è più flora, più fauna. È un ecosistema fiorente. Dal 2012 ad oggi abbiamo mantenuto l'area, aprendo sentieri, potando alberi, facendo lavori di recupero e manutenzione dopo i vari tifoni, raccogliendo rifiuti. La foresta ora si estende dal West Lamma Channel’ all'East Lamma Channel. Quest'anno prevediamo di studiare la foresta e il suo ecosistema, il suo suolo, la salute degli alberi, che inizieremo a classificare".

Il timore è che tutta questa bellezza possa potenzialmente finire nelle mani degli imprenditori edili, poiché la foresta è classificata come "Green Belt (GB)", ma questa definizione non la esonera dall'essere utilizzata per costruzioni immobiliari. La missione è di riclassificare l'area in "Conservation Area (CA)" con dati scientifici sufficienti, che andranno raccolti e presentati al governo. Il giorno del nostro incontro, Bobsy avrebbe cenato con due scienziati e accademici dell'Università di Hong Kong: il Dr. Billy Hau, un'autorità nel campo forestale, e il Dr. Michael Lau, un esperto della Rana Arboricola di Romer - scoperta dalla scienza per la prima volta, a Lamma, nel 1954. Questa rana è una specie in via di estinzione autoctona di Hong Kong ed è stata recentemente avvistata per la prima volta nella foresta situata nel Nord di Lamma. Si tratta di una rana molto piccola, il cui richiamo sembra un insieme di gocce di pioggia e frinire dei grilli.

"La missione di Able Charity è di sviluppare un caso di studio per verificare come le rane di Romer vivono nella foresta", dice Bobsy, "e anche come gli alberi si stanno sviluppando. Quindi, dopo aver presentato il caso - si spera con una petizione degli accademici e del pubblico - proporremo di riclassificare Lamma Nord prima che diventi troppo attraente per i grandi imprenditori edili. Anche questo fa parte della missione di Able Charity, e ci aspettano tempi duri”.

Bobsy vorrebbe anche istituire progetti di arte organica nella foresta, dove ogni artista può utilizzare ciò che è disponibile nel bosco per creare arte. Gli ho mostrato alcune immagini del Bosco Arte Stenico, situato in Trentino-Alto Adige, che ho visitato tre anni fa. Ogni anno, l'organizzazione responsabile dell’evento promuove una competizione tra artisti e scultori, che poi creano opere d'arte organiche usando solo il materiale naturale offerto dal bosco. Secondo Bobsy, il primo passo è, di nuovo, di proteggere la foresta, per poi offrire questa opportunità agli artisti.

Il significato di Yung Shue Wan, dove vivono gli hippy e gli artisti, è ‘Baia dell’albero di baniano’. Probabilmente una volta c'era un'abbondanza di questi grandi e bellissimi alberi. Ho chiesto a Bobsy se si identifica con il baniano: lunghe radici aeree che cadono e si ancorano al terreno, diffondendosi lateralmente per grandi distanze. L'esperienza lavorativa di Bobsy lo ha visto spostarsi dall'isola al centro della città, dove si trovano i suoi ristoranti, ma il suo cuore rimane a Lamma, dove può ritirarsi nel suo incantevole e attraente rifugio affacciato sul mare.

"Appartengo a entrambi i mondi", dice. "Mi sento a mio agio come hippy a Lamma e come ideatore di cambiamenti culturali in città. Gli alberi di baniano sono simboli di saggezza e stabilità. Allo stesso modo, sento che negli ultimi trent'anni la mia vita è diventata stabile e si è radicata".

E in effetti, negli ultimi trent'anni, Bobsy ha fatto molto, mantenendo sempre la sua fede nel potere degli alberi, nella Natura e nello Zeitgeist spirituale. Nella cultura dei melanesiani e dei polinesiani, il mana è l'energia spirituale della forza vitale, il potere di guarigione che permea l'universo. Chiunque o qualsiasi cosa può possedere 'mana'.

Dopo essersi trasferito dal Libano devastato dalla guerra all'Inghilterra; dopo il business dell'eco-moda a Bangkok, l'apertura dei locali vegetariani Bookworm Café a Lamma (1997) e il Life Café a Central (2004); dopo essere passato da vegetariano a vegano, Bobsy ha fondato il MANA! nel 2012, in nome dello slogan "Cambiamo la dieta, non il clima". I suoi ristoranti vegani utilizzano imballaggi biodegradabili e presentano piatti a base vegetale.

"Nel mondo, il modello dominante per gestire un business è basato sul principio che la ricchezza economica rappresenta l'apice del successo economico", dice. "Ma questo non si traduce in felicità, benessere o pace. La mia voce e quella di MANA! raccontano una storia diversa. C'è ricchezza nel cibo integrale, nella saggezza ecologica, nel rispetto del pianeta e nella protezione del benessere della Terra. Il cambiamento della dieta, e non il cambiamento climatico, è stato il mio mantra per molto tempo, ma ho vissuto circondato da persone per le quali il successo economico veniva prima di tutto il resto. Quindi, è stato difficile fare la differenza. Ora, però, con le giovani generazioni c'è speranza. La ricchezza materiale non è l'unica alternativa. I giovani vogliono sostenere imprese ecologiche, a zero rifiuti, zero plastica e che portano un messaggio spirituale. Questo pubblico sta crescendo".

Bobsy è stato un pioniere e, nonostante le difficoltà incontrate sul suo cammino, dal 1989 tutte le sue attività imprenditoriali operano nel rispetto dell'ambiente: dall'eco-moda alle opere di volontariato ambientale; dal piantare alberi alle pubblicazioni legate all'ambiente; dall'apertura di ristoranti alla creazione di festival, al tenere conferenze motivanti. Tutto sempre mantenendo lo stesso messaggio: la povertà spirituale è molto peggio di quella economica.

"Ora sempre più persone stanno aprendo ristoranti e fast-food vegani e sempre più giovani scelgono una dieta a base vegetale", dice, "quindi sono sicuro che le cose stiano cambiando, anche se non è il momento di fermarsi e stare a guardare. Le grandi corporazioni controllano la catena alimentare e il potere sta nel modo in cui si produce il cibo. Quindi, a livello globale, c'è una nuova battaglia da condurre. Ha a che fare con la nostra dieta e l'impatto che essa ha sul nostro clima".  

Dopo la nostra conversazione, devo ammettere che ho lasciato Bobsy e lo Zen-Den con reiterate speranze per il nostro amato pianeta e rincuorata dal potere degli alberi. Citando Bobsy: "Creando una foresta, si dà speranza. Piantando una foresta, si arricchisce la vita. Dando un esempio concreto, la gente può vedere e diventare testimone della riforestazione della Terra. In questo modo si rafforza un cambiamento proattivo dentro e fuori di noi". 

Copertina: Bobsy Gaia
Immagini per gentile concessione di Bobsy Gaia, Able Charity Foundation e MANA!

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